Come nelle precedenti edizioni, anche quest’anno al Fara Music Festival si rinnova l’appuntamento con la didattica, vero e proprio punto cardine della rassegna che richiama studenti da tutta Italia e docenti di livello internazionale. La rassegna che si terrà da 24 al 30 luglio 2017 sarà ancora una volta spunto per incontri e workshop utili a creare sinergie e a generare nuovi talenti. Ma quali sono i punti di forza di queste iniziative? Rispolveriamo l’intervista che JAZZAGENDA ha fatto a Roberto Gatto in occasione della precedente edizione.
Roberto, per cominciare parlaci tua esperienza nelle precedenti edizioni del Fara Music?
Per quanto riguarda Fara Music in precedenza ho già avuto un’esperienza live e un’altra in cui ho lavorato nella didattica e anche dal punto di vista concertistico. Questo, dunque, è il terzo anno in cui mi troverò a fare entrambe le cose e visto che nelle passate edizioni è andato tutto e bene, sono molto felice di partecipare ancora una volta con questa doppia veste di concertista e docente.
Quali sono secondo te i punti di forza della didattica all’interno del Fara Music?
Senza dubbio uno dei punti di forza della manifestazione sta nella possibilità di avere un corpo docenti misto, fatto di musicisti italiani ed americani. In questo modo i ragazzi hanno un’ottima occasione per studiare musica attraverso due punti di vista differenti. A questo aggiungo che gli americani dal punto di vista della didattica hanno davvero una marcia in più e possono trasmettere tanto agli studenti. Quello che dico sempre è che se tutte queste realtà fossero esistite quando ero studente a quest’ora saremo certamente in una posizione migliore dal punto di vista dell’apprendimento. Parliamo infatti di occasioni d’oro attraverso le quali gli studenti ricevono il meglio della musica internazionale e nazionale. Insomma, fortunati loro!